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Progettazione didattica

Quando una conoscenza ingenua o lacunosa entra in conflitto con l'esperienza, si genera un problema. La percezione di un problema, di un disagio o di una mancanza, da avvio alla conoscenza (Piaget, 1981). Attraverso l'interazione sociale (e l'attivazione di un processo di mediazione) è possibile appropriarsi di quella zona di sviluppo prossimale di cui non siamo ancora consapevoli (Vygotskij, 2021).

Il percorso didattico mette in relazione il mondo dello studente e il mondo dell'esperto in modo che questi possano interagire costruttivamente.

Componenti della progettazione: 1. Gli attori e i loro mondi. 2. Ciò che lo studente sa e pensa sul problema da affrontare. 3. Il punto di vista del sapere sapiente. 4. Gli obiettivi, le finalità, i processi e i traguardi di competenza. 5. Le risorse umane e i vincoli spazio-temporali e ambientali. 6. Il contesto esterno alla classe, i colleghi, i genitori e il sociale (simulazione incarnata, Gallese & Cuccio, 2020).

Punto di partenza. È contestuale. Può essere una tematica suggerita da un manuale o dalla logica disciplinare. Può essere un'attività o un dispositivo. Un problema emerso dalla domanda di uno studente o da un errore presente negli elaborati. Un obiettivo o un traguardo previsto dalle Indicazioni nazionali. Un'iniziativa proposta dall'Istituto o da qualche ente esterno.

Analisi dello stato iniziale. a. Approfondimento dell'argomento. Rispetto del sapere sapiente (vigilanza epistemologica, Chevallard, 1991) e della cultura del contesto sociale. b. Conoscenza dell'idea ingenua degli studenti. Cosa sanno e cosa fanno in relazione al tema su cui si vuole lavorare.

Per esplorare il pensiero e i concetti ingenui degli studenti è possibile: a. Riflettere sulle loro domande e affermazioni. b. Analizzare la letteratura scientifica per individuare le idee ingenue socialmente diffuse. c. Utilizzare il colloquio clinico (Lumbelli, 1996) che prevede: I. domande mirate (né troppo generiche né troppo specifiche), II. intervento libero degli studenti senza commento o valutazione, III. domande specchio, ad es. cosa intendi, fammi capire meglio, puoi articolare il concetto.

Favorire la consapevolezza dei problemi sottesi. Decostruzione dei concetti (Astolfi, 2008). Predisposizione di un percorso che porta alla costruzione di una conoscenza situata e di un agire competente.

Organizzazione dell'artefatto progettuale. Previsione di:
a. Una sezione descrittiva/olistica, che contiene gli indicatori della lezione nel suo insieme, ad es. problema, obiettivi, finalità, competenze, vincoli spazio temporali, senso.
b. Una sezione narrativa, che illustra la successione delle micro attività, indicando per ciascuna i tempi, i ruoli degli attori, i dispositivi utilizzati e le consegne assegnate (Laurillard, 2014; Rossi & Pentucci, 2021).

Introduzione. Il tema viene problematizzato. Gli studenti vengono motivati. Il percorso viene condiviso. Gli obiettivi e la valutazione sono esplicitati. Vengono fornite indicazioni metodologiche. Viene costruito un ponte con le lezioni precedenti.

Ritmo ricorsivo. Le attività sono abbozzate. Vengono scelti gli indicatori. Si ritorna più volte su di essi. Rispettando: la coerenza tra le componenti e la sostenibilità. Nelle fasi di immersione viene articolato il percorso. Nelle fasi di distanziamento si esamina il percorso per valutarne l'efficacia, la coerenza e la sostenibilità.

Gli obiettivi sono ben identificati e valutabili. Sono esplicitati, condivisi e, se possibile, co-costruiti con gli studenti. Le consegne sono chiare e ben formulate. I materiali sono ben organizzati e facilmente recuperabili. I dispositivi sono sostenibili e gestibili. Le attività sono effettuate nei tempi indicati. L'ambiente è predisposto in modo coerente con le attività previste.

Coerenza interna. Tra il problema/conflitto, le attività, la valutazione e gli obiettivi/competenze. Le attività proposte sono adatte alla classe e alla maturità degli studenti. Tra fase iniziale, operatoria e debriefing vi è continuità e fluidità (ad es. nell’approccio problematizzante). Una volta dichiarato un metodo didattico è importante rispettarlo, e in caso di distanziamento, indicarne il motivo.

Equilibrio. Nell’attivazione di tipologie diverse di apprendimento, ad es. per appropriazione, per indagine, per problema, per discussione, per progetto (Laurillard). Nell'uso di diverse tipologie di mediatori, ad es. attivi, iconici, analogici e simbolici, caldi e freddi.

Senso. Il senso dell'attività va oltre l'obiettivo specifico. Si connette a finalità legate alla formazione del cittadino, di un'identità personale e professionale responsabile e critica. Viene fatto emergere il senso della lezione e viene condiviso con gli studenti.


































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