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    Literacies            
  Possono essere presi in considerazione diversi tipi di literacy: 
     
    Media Literacy: analisi critica dei contenuti mediali; 
logica sottesa a tutte le literacies. 
 
Information Literacy: recupero, analisi, uso e
condivisione delle informazioni. 
 
Digital Literacy: sistema di competenze che regolano
che regolano il rapporto del soggetto con i media digitali (DiGComp e altri modelli internazionali). 
 
Data Literacy:
1. leggere i dati: cosa sono e quali aspetti del
mondo rappresentano;
2. lavorare con i dati: crearli, acquisirli, pulirli e
gestirli;
3. analizzare i dati: filtrarli, ordinarli, aggregarli,
compararli, svolgere altre operazioni su di essi;
4. discutere i dati: utilizzarli per una narrazione
che ha come obiettivo di comunicare un particolare
messaggio a una determinata audience. 
 
Oltre la Media Literacy (Education).
È necessario un cambiamento di paradigma.
Distogliere l'attenzione dagli strumenti, dal loro uso,
dal tempo del consumo, per capire l'impatto
 della datificazione e del capitalismo
digitale sull'educazione.
Allargare lo sguardo per vedere la bigger picture (Buckingham, 2019): le aziende protagoniste
convogliano l'attenzione sugli strumenti (tempi e
tipologia di consumo), allo scopo di opacizzare i processi
(raccolta e utilizzo dei dati). 
 
A questo si oppone la Data Awareness, pensiero critico
rivolto all'intero sistema socio-economico.
Oltre la consapevolezza di:
1. information asimmetry: non sapere come i dati sono
raccolti, utilizzati e per quali fini; 2. necessità di interpretare i dati; c. correttezza nell'utilizzo dei dati; d. influenza sulla percezione di sé. 
 
Critical data literacy.
Va oltre l'approccio teso a favorire l'adattamento sociale
e il placement lavorativo, per cui vengono promossi: 
1. lo sviluppo del pensiero analitico come strategia
principale di approccio al problem solving, 
2. l'expertise nella comprensione e manipolazione dei
dati prodotti dalle piattaforme. 
 
Prende in considerazione le dimensioni di: 
1. Trattamento ontologico dei dati: collocazione in
contesto e interpretazione. 
3. Critica allo statuto epistemologico dei dati: riduttivi,
ideologici, discutibili. 
4. Ambiti: algoritmi, Big Data, Data Science,
IA; logiche neoliberiste, mercati e relative politiche. 
5. Dimensione pedagogica ed etica. 
 
L'intervento educativo dovrebbe focalizzarsi su: 
1. mancanza di trasparenza dei dati: consapevolezza
della raccolta e del loro uso; 
2. raccolta dati ad opera terzi: mancanza di un ruolo
attivo; 
3.  difficile comprensione di strumenti e tecniche di
analisi complessi; 
4. mancato controllo delle conseguenze dell'uso dei
propri dati (impatto) (D'Ignazio & Bhargava, 2015). 
 
    
 
 
 
 
 
 
  
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